La "casa di Pippo Flora" è da sempre lì nel punto più alto dell'antica città di Akragas dove le rocce "cambiano" colore con la luce e dove un panorama mozzafiato fa ammirare in tutta la sua immensa bellezza la mitica Valle dei Templi ed il mare d'Africa che fa da cornice. Ecco a voi la Rupe Atenea, forse poco conosciuta dai viaggiatori che arrivano ad Agrigento ma non agli agrigentini e soprattutto agli amici di Pippo Flora che hanno frequentato la “Rupe” e quella casa per almeno cinquant'anni dove sono cresciute diverse generazioni di giovani attratte da un uomo visionario con un'unica ragione di vita: la musica, l'arte, la cultura e l'amore per la propria città. Di certo quella casa è stata motivo di aggregazione e di laboratorio musicale e culturale dove gli incontri e le prove di canto, sotto la direzione del maestro Flora, si sono susseguite per tanto, tantissimo tempo.... Lì è nata anche l'opera musicale moderna "I promessi sposi", scritta da Michele Guardì con le musiche di Pippo Flora che negli anni duemila, con le ovazioni di musica, suoni, scenografie, costumi, tematiche dopo il successo nell’anno 2020 allo stadio San Siro di Milano, con la presenza di oltre ventimila persone, ha continuato la scena per una settimana alla valle dei Templi di Agrigento, all'Arcimboldi di Milano e poi tanto successo in tanti altri teatri al chiuso e all'aperto di tutta Italia. Diceva il maestro Pippo Flora, cresciuto in una famiglia artisti intimi della famiglia Pirandello: "le mie musiche, sono un insieme di generi che hanno un solo fine: comunicare sensazioni. Non è un miscuglio, ma esperienze sonore diverse in un connubio armonico. Musica etnica, classica, greca, slava: ritmi diversi ma che si traducono come pennellate di suoni in perfetta sintonia”. E quella casa, che è sempre stata aperta ai giovani agrigentini, vuole restare viva, e far ammirare ai suoi ospiti il fascino e la bellezza della valle dei Templi vista dall'altura della Rupe Atenea!